lunedì 5 febbraio 2018

Yeats


Qualche tempo fa, parlando di sirene, ho detto che di Yeats conoscevo poco o niente a parte la raccolta di Fiabe irlandesi. Il giorno dopo, senza quasi che me ne accorga, comincia ad emergere nella mia memoria una melodia tra le più belle: la melodia del ricordo, dolce e triste, un'occasione perduta che riaffiora. Ma sì, "Down by the Salley Gardens": il testo è di Yeats, il soggetto è molto simile a quello dell'Eugenio Onegin di Puskin. Due giovani si incontrano ai Giardini, lei è incantevole, tutto appare favorevole, l'amore potrebbe sbocciare con la naturalezza con cui le foglie nascono sui rami, "ma io ero giovane e stupido" (I was young and foolish) e l'ho lasciata andare...
Quanto alla musica, il mio insegnante di pianoforte mi aveva spiegato cosa succede: è un reel, ma suonato lentamente e con dolcezza.

It was down by the Salley Gardens, my love and I did meet.
She crossed the Salley Gardens with little snow-white feet.
She bid me take love easy, as the leaves grow on the tree,
But I was young and foolish, and with her did not agree.
In a field down by the river, my love and I did stand
And on my leaning shoulder, she laid her snow-white hand.
She bid me take life easy , as the grass grows on the weirs
But I was young and foolish, and now am full of tears.
Down by the Salley Gardens, my love and I did meet.
She crossed the Salley Gardens with little snow-white feet.
She bid me take love easy, as the leaves grow on the tree,
But I was young and foolish, and with her did not agree.
(Words: W. B. Yeats, 1889. Tune: Maids of the Mourne Shore, Trad.)

nella versione di Kathleen Ferrier

nella versione di John Mac Cormack

5 commenti:

  1. Ma che bell'uomo che era.

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  2. dunque ho scelto bene la foto :-)
    Kathleen Ferrier era molto bella, e ha una storia personale toccante.

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  3. :-)
    non vi sembra che abbia qualcosa di Jeremy Irons?

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  4. Un Jeremy Irons più rotondo però (personalmente preferisco la versione affilata) :-)
    Sono andata a vedere su Wikipedia e ho scoperto che Kathleen Ferrier (povera) ci riporta a Benjamin Britten (che fu agli inizi della nostra conoscenza...)

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  5. Abbiamo gusti simili, allora:-) ( Jeremy mi piace molto; è elegante, discreto e ha uno sguardo da uomo che sa cosa sia importante e cosa no :-)
    Su Kathleen Ferrier Giuliano ha scritto qualcosa qui ( così ti conduco nel suo vecchio blog, "deladelmur". Ho conosciuto Giuliano attraverso quel suo spazio, ricchissimo di pubblicazioni sulla musica e non solo. :-)

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