venerdì 23 febbraio 2018

Dr. Livingstone, I suppose.


 ( Ligabue, 1956 )
La sensazione di essere nelle grinfie di un grande felino è forse un po' meno terribile di quanto ci immaginiamo, come risulta dall'esperienza che il dottor Livingstone fece con un leone: «Si è indotti in una specie di stato sognante, in cui non si soffre né si ha paura. Assomiglia a quello descritto dai pazienti narcotizzati con il cloroformio, i quali vedono tutta l'operazione ma non sentono il coltello... E' probabile che questa condizione si produca in tutti gli animali uccisi dai carnivori; e in tal caso è un provvedimento misericordioso del nostro benevolo creatore per lenire la sofferenza della morte». 
 (Viaggi missionari)

Bruce Chatwin, Le vie dei canti, pag.256,
traduzione di Silvia Gariglio, ed.Adelphi 1991


( Alfred Kubin )


10 commenti:

  1. Proprio in questi giorni parliamo di grandi esploratori inglesi in Africa.
    La storia di Livingstone è molto più ricca di dettagli di quanto si pensi, come ho appreso ultimamente da un documentario in tv.

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  2. sono storie piene di fascino, e anche importanti perché a saperle leggere spiegano molto del mondo come è oggi. Purtroppo sono libri difficili da trovare, bisognerebbe conoscere bene le lingue. Penso anche a Richard Burton, che fece conoscere le Mille e una notte. Se ti sposti in Sud America, sono molto belli i diari di viaggio di Charles Darwin (giovanissimo, poco più che ventenne)

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  3. Ciao! Si potrebbero avere maggiori dettagli su come il dottor Livingstone è stato in grado di raccontare la sua esperienza con le grinfie del leone?
    (Sulla misericordia del nostro benevolo creatore non so, bisognerebbe chiedere a un'antilope che abbia avuto la stessa fortuna...)

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  4. Non posso, è una citazione da Bruce Chatwin... non ho mai trovato i "Viaggi" di Livingstone in libreria, però magari una traduzione italiana esiste. Bisognerà informarsi (un compagno d'avventure col fucile pronto?)

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  5. L'ho trovato!(in inglese però): è qui: http://www.gutenberg.org/files/1039/1039-h/1039-h.htm , subito nel primo capitolo: una caccia al leone nella quale il leone ne azzanna tre prima che riescano a farlo fuori. Se ho capito bene, a Livingstone gli sbriciola l'osso della spalla e gli lascia sulla carne tredici buchi dei denti. Se la cava perché il leone, invece di ammazzarlo subito, perde tempo a "scuoterlo come un terrier fa con un ratto". Dice Livingstone che è proprio questo "scuotimento" a provocare lo stato di anestesia e di sospensione dell'orrore. Se è così, la sua riflessione sulla misericordia del creatore potrebbe avere un fondamento.

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  6. Grazie! è il capitolo in cui Chatwin parla dei predatori, dal tempo degli ominidi fino alle paure che ci portiamo dentro ancora oggi. Parte del capitolo è una conversazione sull'argomento con ricercatori suoi amici, poi ci sono delle citazioni libere, come questa.

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  7. Chatwin che cita Livingstone! Pur avendo letto il romanzo, non me ne ricordavo; tuttavia, per associazione di libri e scrittori, posso suggerire la Patagonia e i suoi animali, visti da Chatwin e da Durrel.
    Buon fine settimana!

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  8. Nela, funziona così: apri un libro per cercare una cosa e ne trovi un'altra :-)
    un grande classico che si replica sempre

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  9. E' una cosa che a me succede molto spesso (il provvedimento misericordioso) mia moglie parla e s'incazza ma io non sento più niente neanche se la guardo bene in faccia e seguo il labiale.
    Non ho mai considerato Ligabue come un artista, era certo uno a cui piaceva disegnare e lo faceva a modo suo anche bene.

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  10. io non ci riesco, ascolto sempre e alle volte mi chiedo se è una benedizione o una maledizione

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