sabato 20 maggio 2017

Lepre marzolina

(...) nel mezzo della radura c'è una lepre grande e grossa che se ne sta lì ferma, voltandoci le spalle, con le orecchie ritte che formano una grossa V, evidentemente tutta tesa nella vista e nell'ascolto di qualcosa che è lì, non molto lontano, al margine opposto del bosco. Poco dopo infatti si scorge da quella parte un'altra lepre, non meno grossa, che lenta e dignitosa avanza a grandi salti verso la prima. Segue allora una specie di contegnosa presentazione reciproca, non dissimile dal cerimonioso incontro di due cani che non si conoscono ancora.
 Ben presto però ha inizio una scena singolare: le due lepri incominciano a inseguirsi in un cerchio strettissimo, la testa dell’una contro la coda dell’altra. Poi, d’un tratto, tutta questa tensione accumulata sfocia nella lotta; e, come quando scoppia una guerra fra gli uomini, accade anche qui che le ostilità si scatenino proprio quando l’osservatore, dopo aver assistito tanto a lungo alle reciproche minacce delle due parti, era giunto alla conclusione che nessuna delle due avrebbe osato passare ai fatti.  Le due lepri si fronteggiano erette sulle zampe posteriori, e con quelle anteriori se le danno di santa ragione. Poi spiccano dei salti altissimi, e fra squittii e brontolii tirano dei calci spaventosi con le zampe posteriori, con tale velocità che senza una ripresa al rallentatore non si può afferrare il meccanismo di questi movimenti. Ora per il momento ne hanno abbastanza, e ricominciano a rincorrersi, solo assai più rapidamente di prima. Seguono poi nuove azioni belliche, ancora più aspre. I due avversari sono talmente immersi nel duello che io con la mia figlioletta posso farmi ancora più vicino, pur non riuscendo a evitare qualche rumore. Qualsiasi lepre normale e ragionevole ci avrebbe già uditi da un pezzo, ma notoriamente a marzo la lepre è pazza, e in inglese c’è addirittura la locuzione "mad as a March hare". Il torneo delle lepri è talmente comico che, nonostante sia stata severamente educata a mantenere il silenzio più assoluto durante l'osservazione degli animali, la mia figlioletta non riesce a reprimere un piccolo scoppio di risa. Questo naturalmente è troppo, anche per le lepri marzoline: due guizzi in due diverse direzioni e la radura é di nuovo deserta, ma al suo centro ondeggia ancora, lieve come semi di salice, un grosso fiocco di lana di lepre.


(Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, pag.132 ed. Oscar Mondadori 1977, trad. Laura Schwarz)


(il disegno è di John Tenniel; la foto delle lepri non portava indicazioni)

8 commenti:

  1. "La lepre marzolina sarà senz'altro la più interessante, e forse essendo maggio non sarà così pazza: almeno non come quando era marzo." ( Alice in "Alice nel paese delle meraviglie ).
    :-)

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  2. e io che pensavo di essere arrivato in ritardo! :-)
    grazie

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  3. Giuliano, proprio in questi giorni sto per debuttare nel mio Alice nel Paese delle meraviglie, lo spettacolo a conclusione del laboratorio ragazzi.
    La Lepre Marzolina sarà interpretata da una mia allieva portentosa, Gaia, che le dà un non so che di folle ma anche di malinconico.

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  4. Se sa l'inglese, dille di leggere l'originale (forse lo hai già fatto). Quel capitolo è uno dei più belli e profondi di Lewis Carroll, una riflessione sul tempo scritta da un vero matematico: penso che conoscerai già l'aneddoto della Regina che aveva letto Alice e chiedeva all'autore di mandarle il suo prossimo libro... (il reverendo Dodgson le spedì il suo prossimo libro, di matematica per l'appunto).
    Konrad Lorenz è uno scrittore di grande talento, oltre che Nobel per la Medicina e fondatore dell'etologia.

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    1. Devo essere sincera, non mi sono addentrata nel profondo di questo magnifico mondo. Pur sapendo, oltretutto, che la biografia di Dogson offre diversi aspetti assai affascinanti. Peccato che non si sia fatto un racconto cinematografico di questo straordinario autore, mentre non manca quello riguardante C. S. Lewis e James Matthew Barrie.

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  5. ho imparato il nonsense grazie a Lewis Carroll :-)
    forse però è una fortuna che non ci sia un film su di lui, perché circolano troppe voci senza alcun fondamento reale. Di sicuro c'è questo: Alice Liddell gli rimase sempre affezionata e tenne letture del libro in teatro fino a tarda età, cioè già nel Novecento. Una cosa di cui sono particolarmente contento: i miei post su Alice (l'originale confrontato con il film Disney) sono i più letti dell'altro mio blog, insieme a quello su Fantasia.

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    1. Presto pubblicherò il mio post sullo spettacolo, che si è tenuto lo scorso mercoledì 31 maggio. Un trionfo. Ma non devo autocelebrarmi. E' che cercavo quella magia in una regia insolita, e ciò è stato.

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  6. bene, sono contento per tutte le bambine :-)

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